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Floating e sport

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Ivan
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Floating e sport

Nuovi record personali, recupero più veloce, migliore capacità di concentrazione, grazie a un particolare programma di allenamento che ha coinvolto alcuni atleti tra 30 e 60 anni sotto la guida di un trainer e un esperto di floating e tecniche di ipnosi

Firenze, 23 gennaio 2017 – Abbassamento dei tempi di percorrenza della maratona, recupero fisico più veloce dopo gli allenamenti, più capacità di concentrazione: sono i principali risultati di un particolare programma di allenamento che ha coinvolto alcuni maratoneti non professionisti tra 30 e 60 anni, sotto la guida di un coach, Jacopo Del Gamba, e di un esperto di floating e tecniche di ipnosi, Paolo Petracchi. Il monitoraggio è durato 3 mesi, da ottobre a dicembre 2016, durante i quali gli atleti hanno corso più di una gara, tra cui almeno una maratona completa (in alcuni casi due nell’arco di 28 giorni). Ad allenamenti e alimentazione controllata sono state aggiunte 2-3 sessioni di galleggiamento alla settimana, a seconda dei casi e dei livelli di preparazione.

“Con risultati sorprendenti – sottolinea Del Gamba – dal punto di vista della forza fisica (+25%) e dei tempi di gara (oltre 6 minuti in meno sulla maratona, circa 3 minuti in meno sulla mezza maratona)”. “Ma anche sul fronte della concentrazione e della capacità di focalizzare l’obiettivo”, dichiarano gli atleti.

Il floating, infatti, non è utile soltanto per il recupero fisico, ma anche sotto il profilo mentale. “In pratica – spiega Paolo Petracchi, direttore del centro Floating Flo di Firenze (viale Fratelli Rosselli 51r) – ci si immerge in una speciale vasca riempita con una soluzione salina ad alta concentrazione di solfato di magnesio, che permette di galleggiare anche in 30 cm di acqua. La soluzione è alla stessa temperatura del corpo, fatto che, unitamente al buio e al silenzio, aiuta il nostro organismo a perdere i riferimenti spazio-temporali e a scivolare in un profondo stato di rilassamento”.

In termini tecnici questa sensazione è detta “deprivazione sensoriale”: è nel momento in cui il cervello raggiunge lo “stato theta” che l’organismo comincia a produrre endorfine, contribuendo a combattere dolori e stress muscolare. Il profondo rilassamento muscolare genera una vasodilatazione, che aumenta l’irrorazione sanguigna dei tessuti e accelera lo smaltimento dell’acido lattico. Il magnesio, inoltre, viene assorbito per via cutanea ed entra in circolo nell’organismo nell’arco di 24-36 ore. Motivo per il quale i maratoneti coinvolti nello studio si sono sottoposti ai trattamenti subito dopo gli allenamenti (entro 30-45 minuti) e il giorno precedente alla gara. “Il magnesio – continua Petracchi – viene accumulato nella pelle e metabolizzato durante la gara e, unitamente all’effetto dell’aumentata irrorazione sanguigna, può accrescere la forza fisica fino al 25%, contribuendo al miglioramento della performance”. Inoltre allontana il rischio di crampi.

Ma lo stato theta è anche una condizione in cui il cervello è particolarmente ricettivo agli stimoli. Il floating, infatti, non è soltanto utilizzato dagli atleti professionisti per rilassare i muscoli, accelerare la ripresa da infortuni e da allenamenti intensi, ma anche per potenziare gli esercizi di visualizzazione o imagery. Queste tecniche vengono utilizzate per perfezionare i movimenti, impostare la strategia di gara, aumentare la motivazione e focalizzare la miglior performance. L’imagery risulta particolarmente efficace in vasche di deprivazione sensoriale, in quanto in mancanza di stimoli esterni si possono raggiungere elevati livelli di concentrazione sulle routine mentali.

Tra coloro che utilizzano abitualmente il floating e le tecniche di visualizzazione ci sono alcune medaglie d’oro a Rio 2016, come la ginnasta USA Aly Raismann e il pluripremiato nuotatore Michael Phelps. Ma anche calciatori, giocatori di Football NFL come Justin James “J.J.”, lottatori e campioni di atletica leggera di tutto il mondo. “Questo studio – sottolinea Petracchi – non ha la pretesa di essere “scientifico”, seppur esistono oltre 330 pubblicazioni scientifiche che attestano i benefici fisici e mentali del galleggiamento. Ma i risultati sono così incoraggianti da pensare di continuare a studiarne gli effetti sugli atleti”. E cita l’esempio di Isabella, 45 anni, 19 maratone concluse con una media 3 ore e 36 minuti, riuscita ad abbattere il proprio record personale di 6 minuti dopo 10 sedute di floating e 2 maratone cose in 28 giorni.


Fonte: https://runtoday.it/2017/01/23/benesser ... i-firenze/
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