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Big Pharma non ammette cure alternative efficaci anticancro
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...dopo esserti preso tutte le libertĂ che volevi, non venire in questo forum a scrivere le solite sciocchezze, basate su preconcetti e pregiudizi, solo per il fatto che non seguiamo la corrente e la pensiamo in modo differente.
Sei un essere libero⌠sei libero di scegliere se far spiccare il volo
ai tuoi ragionamenti o tenere le tue idee intrappolate in una scatola.
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Big Pharma non ammette cure alternative efficaci anticancro
fonte: https://disinformazione.it/giuseppe_nacci.htm
Lâoncologia ufficiale â quella ben rappresentata dai Veronesi di turno e dalle corporation del farmaco â non sa spiegare cosâè il tumore, quali sono i motivi che spingono delle cellule a âimpazzireâ e proliferare invadendo tutto il corpo; non sa proporre altri strumenti oltre la chirurgia, la radio e chemioterapia (questi ultimi devastanti per lâorganismo giĂ debilitato e totalmente nelle mani delle case farmaceutiche).
Lâoncologia ufficiale â nonostante le incoraggianti parole degli esperti di turno â non riesce ad ottenere alcun risultato serio e infatti si continua a morire sempre e piĂš di prima.
Lâoncologia ufficiale adotta programmi di screening di massa, spacciandoli per âprevenzioneâ, per cercare e trovare sempre nuovi âpazientiâ (lo screening infatti NON previene, ma diagnostica, cioè âtrovaâ). La vera prevenzione è unâaltra cosa: alimentazione sana, biologica e integrale e comprende lâintero nostro stile di vita.
Questa oncologia â nonostante i risultati totalmente fallimentari â si arroga il diritto di estromettere, radiare e/o sospendere medici, nonostante i risultati terapeutici siano positivi, semplicemente perchĂŠ non abbracciano il paradigma e non usano gli strumenti e i protocolli imposti dellâestablishment scientifico (i farmaci delle lobbies).
Emblematici i casi di Pantellini, Bonifacio, Hamer, Di Bella, Simoncini e moltissimi altri ricercatori.
Oggi nel Malleus Maleficarum (il âMaglio o Martello delle Streghe, il manuale dellâinquisizione redatto nel 1486), è stato iscritto il nome del dottor Giuseppe NacciâŚ
Redazione
Pubblicato da âIl Piccoloâ giovedĂŹ 26 marzo 2009
Medicina
La terapia NACCI
Di recente lâOrdine dei Medici di Trieste ha nuovamente sospeso dallâOrdine il dottor Giuseppe Nacci. Ma chi è questo dottore e cosa ha fatto di tanto grave ? Il dottor Nacci, medico specializzatosi in medicina nucleare al San Raffaele di Milano ha contribuito anche con una sua scoperta, protetta da brevetto, alla diagnosi e terapia dei tumori, come descritto nel suo libro âLa terapia dei tumori con Gadolinio 159 in Risonanza Magnetica Nucleareâ (671 pagg.). Considerato tuttavia che le normali terapie dei tumori (radioterapia, ormonoterapia e soprattutto chemioterapia) presentano forti effetti collaterali, ha sviluppato lo studio per la cura dei tumori secondo il metodo metabolico Gerson. Tale metodo, seguito con molto successo in parecchie cliniche allâestero, si basa principalmente su un apporto vitaminico fitoterapico accompagnato da unâadeguata dieta. Tutto ciò è ampiamente illustrato nel suo libro âDiventa Medico di Te Stessoâ che è stato premiato dallâAssociazione âMare Nostrumâ di Wildon (Graz) come il miglior libro a tema scientifico dellâanno 2006. Per i suoi studi i sindaci di Trieste e di Padova lo hanno insignito del Sigillo delle loro cittĂ e il rettore e il Senato accademico dellâUniversitĂ di Padova gli hanno conferito il premio âCittĂ di Padova 2008â .
Nonostante lâalto riconoscimento dei suoi studi e il felice esito delle sue cure, lâOrdine dei Medici di Trieste ha deciso di sospenderlo ulteriormente perchĂŠ le sue cure non sono in linea con quelle ufficiali.
Ci chiediamo allora quale sia lâeffettivo significato del concetto di tutela della salute e di libertĂ di cura dei cittadini, sancito dallâart. 32 della Costituzione, stante che i pazienti oncologici del dottor Nacci sono ora impossibilitati a proseguire le cure intraprese e sono lasciati al loro destino.
Chiediamo allâOrdine dei Medici di Trieste quali siano le reali motivazioni che si celano dietro a questa sospensione: i molteplici successi terapeutici ottenuti dal dottor Nacci, testimoniati anche recentemente da articoli apparsi in questa stessa rubrica, dimostrano inconfutabilmente la validitĂ della sua terapia che, non presentando effetti collaterali, risulta, in termini di guarigione e qualitĂ di vita, nettamente superiore a quelle derivanti dallâapplicazione delle terapie ufficiali.
Ridateci la possibilitĂ di scegliere come curarci con il medico di nostra fiducia.
Seguono numerose firme
ââââââââââ
Pubblicato da âIl Piccoloâ del 31 marzo 2009
Risposta del Presidente Ordine dei Medici di Trieste
Lâintervento
Ordine dei Medici: provvedimenti e sanzioni scattano solo dopo un lungo iter fissato dalla legge.
In qualitĂ di presidente dellâOrdine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Trieste mi vedo costretto a rispondere alla segnalazione apparsa sul quotidiano âIL PICCOLOâ del 26 marzo 2009. Eâ doveroso ricordare che lâOrdine è un ente ausiliario dello Stato ed è chiamato a vigilare sullâoperato dei propri iscritti.
In Italia per esercitare la professione medica è necessaria lâiscrizione allâalbo professionale, iscrizione che obbliga alla conoscenza e al rispetto del Codice Deontologico.
LâOrdine pertanto interviene nei casi in cui un iscritto contravviene agli articoli del Codice Deontologico.
In tal caso viene istruita una pratica, viene convocato il collega interessato dal procedimento che ha la possibilitĂ di visionare la medesima, presentare le proprie controdeduzioni e sostenere un contradditorio di fronte alla Commissione Medica, organo di cui fanno parte i medici eletti dagli stessi iscritti in seno al Consiglio direttivo dellâOrdine.
Nel contradditorio il medico può farsi assistere da un legale di fiducia.
Concluso il contradditorio la Commissione medica delibera lâeventuale sanzione da irrogare allâiscritto in misura proporzionale alla gravitĂ del fatto commesso.
Il medico destinatario della sanzione può infine ricorrere avverso la decisione dellâOrgano di disciplina ordinistico innanzi alla Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie (CCE-PS), con sede presso il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, che valuta le motivazioni della stessa, lâoperato della Commissione locale e si pronuncia per confermare, ridurre o annullare la sanzione irrogata.
Fino a che il provvedimento non supera tutte queste fasi, la sanzione non diventa esecutiva. La procedura garantisce la massima trasparenza ed è comune a tutte le categorie professionali ordinistiche.
Ricordo per completezza che lâarticolo 13 del Codice Deontologico recita: omissis âle prescrizioni e i trattamenti devono essere ispirati ad aggiornate e sperimentate acquisizioni scientificheâŚâ ed ancora: âsono vietati lâadozione e la diffusione di terapie e di presidi diagnostici non provati scientificamente o non supportati da adeguata sperimentazione e documentazione clinico-scientifica, nonchĂŠ di terapie segreteâ omissis
Nel caso in oggetto lâOrdine ha rispettato tutte le procedure previste dallâOrdinamento vigente nel rispetto delle norme del Codice Deontologico.
Claudio Pandullo
ââââââââââ
Pubblicato da âIl Piccoloâ, 19 aprile 2009
Lettera aperta al Presidente dellâOrdine dei Medici di Trieste
Gent.mo dott. Claudio Pandullo,
la ringraziamo per la sollecita risposta alla nostra segnalazione, pubblicata su âIL PICCOLOâ il 31 marzo u.s.
Ci dispiace dover proseguire il dialogo attraverso questo quotidiano che, dâaltra parte, è lâunico che ci ha permesso di far sentire la nostra voce.
Non sarĂ certo sorpreso nellâapprendere che i pazienti e i sostenitori del dott. Nacci sono ben al corrente di quanto prescrive il Codice Deontologico e dellâiter procedimentale necessario ad addivenire ad una pronuncia definitiva del provvedimento emesso dallâOrdine, cosĂŹ come delle vicissitudini che hanno determinato la sua sospensione (e ciò in ordine al fatto che ha dovuto in qualche modo giustificare lâobbligata cessazione della sua attivitĂ ai suoi pazienti, che hanno continuato a rivolgergli pressanti richieste di aiuto).
Niente di nuovo quindi è stato scritto nel Suo articolo, che in realtĂ si è rivelato nullâaltro che una esposizione acritica delle procedure previste dallâOrdinamento vigente nel rispetto delle norme del Codice Deontologico.
La questione però è unâaltra, e â per correttezza nei confronti dei tanti lettori che, altrimenti, hanno giustamente diritto di ritenere motivato un provvedimento disciplinare cosĂŹ gravoso e che in fin dei conti colpisce soprattutto i pazienti â va valutata nel merito, anche a ragione del fatto che non solo lâultimo libro del dott. Nacci (âDiventa Medico di Te stessoâ, 3° ed., Supermercato del Libro, Treviso 2008, in vendita presso la libreria Borsatti di Trieste e che ben illustra e documenta la terapia da lui proposta) â è stato premiato motu proprio dallâAssociazione per la Promozione della Ricerca Mare Nostrum di Wildon (Graz); non solo al dott. Nacci è stato conferito il Sigillo Trecentesco da parte della cittĂ di Trieste e di quello della cittĂ di Padova in riconoscimento del suo appassionato impegno nello studio e nella ricerca scientifica; ma il suo lavoro è anche stato tradotto e messo in rete (internet) dalla National Health Federation degli Stati Uniti (https://thenhf.com) e premiato il 30 ottobre 2008, nellâAula Magna dellâUniversitĂ di Padova, dal Rettore e dal Senato Accademico.
Procediamo quindi con ordine ad analizzare quanto riportato nellâarticolo di risposta alla nostra segnalazione del 26/3 u.s.
1) ânel contradditorio il medico può farsi assistere da un legale di sua fiduciaâ:
Nel caso specifico al difensore di fiducia (avv. A.S.) del dott. Nacci NON è stato permesso di parlare, in violazione di quanto previsto dal Codice Deontologico e affermato dalla Corte di Cassazione (v. sentenza Cass. S.U. , n. 4630 del 7.5.1998). Dâaltra parte lo stesso art. 165 c.p.c. stabilisce che lâattore (e, a norma del successivo art. 166 c.p.c. , il convenuto) deve costituirsi in giudizio a mezzo del procuratore o personalmente;
2) âeventuale sanzione da irrogare allâiscritto in misura PROPORZIONALE alla gravitĂ del fatto commesso âŚâ:
una sospensione di 6 mesi per aver il dott. Nacci omesso di far firmare due consensi informati da altrettanti pazienti ci sembra un provvedimento inaccettabile (tanto piĂš che un consenso è stato semplicemente firmato in ritardo); sappiamo bene che sia prassi abbastanza comune sottoporre i pazienti ai piĂš svariati trattamenti terapeutici/diagnostici senza far firmare alcunchĂŠ (basti guardare alla casistica giurisprudenziale !): non ci consta che tutti questi medici abbiano avuto procedimenti e sospensioni da parte dei rispettivi Ordini; oltretutto dal comportamento omissivo del dott. Nacci non è derivato alcun danno, al di lĂ del fatto che, in base alla legge italiana, il consenso, al di fuori di specifici casi previsti per legge, non necessita della forma scritta. Va ribadito che il diritto costituzionalmente garantito del paziente di autodeterminarsi con riguardo alle proprie scelte sanitarie è assoluto. Inoltre la Corte di Cassazione (sent. n. 301/2001) ribadisce la libertĂ terapeutica del medico, mancando lâarte medica, per sua natura, di protocolli scientifici a base matematica. E se il punto è che il dott. Nacci reputa controindicata, al fine del successo della terapia da lui suggerita, la chemioterapia, allora è il medico che ha proposto tale cura a doversi procurare il consenso informato con il rifiuto del paziente a sottoporsi alla stessa;
3) âle prescrizioni e i trattamenti devono essere ispirati ad aggiornate e sperimentate acquisizioni scientificheâ:
a nostro parere è stata messa in dubbio la validitĂ scientifica dei âcrismi scientificiâ solo nel tentativo di rafforzare la motivazione di un provvedimento abnormemente severo, tantâè vero che le prove cliniche della validitĂ della terapia (in possesso del medico che, per oltre 7 anni, ha preso in cura diversi pazienti e che, tra lâaltro, hanno ben dichiarato in piĂš occasioni a diversi sanitari di essere sottoposti alla âsuaâ cura metabolica senza che venissero presi provvedimenti di alcun genere) sono documentate da oltre 1.600 casi clinici pubblicati in precedenti lavori scientifici su riviste mediche ufficiali da diversi medici, oltre che basati su statistiche di sopravvivenza ben documentate.
Quindi riformuliamo le domande: perchÊ al dott. Nacci è stato precluso il diritto di esercitare la sua professione, con circa 40 pazienti già in carico con regolare consenso informato scritto?
Come può oggi il dott. Nacci conformarsi a quanto previsto dallâart. 23 del Codice Deontologico in base al quale âil medico deve garantire al cittadino la continuitĂ delle cureâ quando è evidente che non è possibile procedere ad una sua sostituzione in quanto in Italia non vi sono altri medici a praticare questo tipo di terapia ? Quali sono gli studi scientifici e quali sono le statistiche di guarigione che fanno assurgere il trattamento chemioterapico a terapia convenzionale dâeccellenza nel trattamento dei tumori e che dovrebbero quindi far propendere per tale approccio terapeutico?
Nel rispondere ai quesiti posti, contiamo sulla coscienza della categoria medica ed in particolare vogliamo richiamare il giuramento di Ippocrate cui ogni medico ha fatto voto : ââŚdi perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dellâuomo e il sollievo della sofferenzaâŚdi rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioniâŚ.di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico, tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispettoâŚâ
Ringraziamo per la cortese attenzione ed inviamo distinti saluti
Lâoncologia ufficiale â quella ben rappresentata dai Veronesi di turno e dalle corporation del farmaco â non sa spiegare cosâè il tumore, quali sono i motivi che spingono delle cellule a âimpazzireâ e proliferare invadendo tutto il corpo; non sa proporre altri strumenti oltre la chirurgia, la radio e chemioterapia (questi ultimi devastanti per lâorganismo giĂ debilitato e totalmente nelle mani delle case farmaceutiche).
Lâoncologia ufficiale â nonostante le incoraggianti parole degli esperti di turno â non riesce ad ottenere alcun risultato serio e infatti si continua a morire sempre e piĂš di prima.
Lâoncologia ufficiale adotta programmi di screening di massa, spacciandoli per âprevenzioneâ, per cercare e trovare sempre nuovi âpazientiâ (lo screening infatti NON previene, ma diagnostica, cioè âtrovaâ). La vera prevenzione è unâaltra cosa: alimentazione sana, biologica e integrale e comprende lâintero nostro stile di vita.
Questa oncologia â nonostante i risultati totalmente fallimentari â si arroga il diritto di estromettere, radiare e/o sospendere medici, nonostante i risultati terapeutici siano positivi, semplicemente perchĂŠ non abbracciano il paradigma e non usano gli strumenti e i protocolli imposti dellâestablishment scientifico (i farmaci delle lobbies).
Emblematici i casi di Pantellini, Bonifacio, Hamer, Di Bella, Simoncini e moltissimi altri ricercatori.
Oggi nel Malleus Maleficarum (il âMaglio o Martello delle Streghe, il manuale dellâinquisizione redatto nel 1486), è stato iscritto il nome del dottor Giuseppe NacciâŚ
Redazione
Pubblicato da âIl Piccoloâ giovedĂŹ 26 marzo 2009
Medicina
La terapia NACCI
Di recente lâOrdine dei Medici di Trieste ha nuovamente sospeso dallâOrdine il dottor Giuseppe Nacci. Ma chi è questo dottore e cosa ha fatto di tanto grave ? Il dottor Nacci, medico specializzatosi in medicina nucleare al San Raffaele di Milano ha contribuito anche con una sua scoperta, protetta da brevetto, alla diagnosi e terapia dei tumori, come descritto nel suo libro âLa terapia dei tumori con Gadolinio 159 in Risonanza Magnetica Nucleareâ (671 pagg.). Considerato tuttavia che le normali terapie dei tumori (radioterapia, ormonoterapia e soprattutto chemioterapia) presentano forti effetti collaterali, ha sviluppato lo studio per la cura dei tumori secondo il metodo metabolico Gerson. Tale metodo, seguito con molto successo in parecchie cliniche allâestero, si basa principalmente su un apporto vitaminico fitoterapico accompagnato da unâadeguata dieta. Tutto ciò è ampiamente illustrato nel suo libro âDiventa Medico di Te Stessoâ che è stato premiato dallâAssociazione âMare Nostrumâ di Wildon (Graz) come il miglior libro a tema scientifico dellâanno 2006. Per i suoi studi i sindaci di Trieste e di Padova lo hanno insignito del Sigillo delle loro cittĂ e il rettore e il Senato accademico dellâUniversitĂ di Padova gli hanno conferito il premio âCittĂ di Padova 2008â .
Nonostante lâalto riconoscimento dei suoi studi e il felice esito delle sue cure, lâOrdine dei Medici di Trieste ha deciso di sospenderlo ulteriormente perchĂŠ le sue cure non sono in linea con quelle ufficiali.
Ci chiediamo allora quale sia lâeffettivo significato del concetto di tutela della salute e di libertĂ di cura dei cittadini, sancito dallâart. 32 della Costituzione, stante che i pazienti oncologici del dottor Nacci sono ora impossibilitati a proseguire le cure intraprese e sono lasciati al loro destino.
Chiediamo allâOrdine dei Medici di Trieste quali siano le reali motivazioni che si celano dietro a questa sospensione: i molteplici successi terapeutici ottenuti dal dottor Nacci, testimoniati anche recentemente da articoli apparsi in questa stessa rubrica, dimostrano inconfutabilmente la validitĂ della sua terapia che, non presentando effetti collaterali, risulta, in termini di guarigione e qualitĂ di vita, nettamente superiore a quelle derivanti dallâapplicazione delle terapie ufficiali.
Ridateci la possibilitĂ di scegliere come curarci con il medico di nostra fiducia.
Seguono numerose firme
ââââââââââ
Pubblicato da âIl Piccoloâ del 31 marzo 2009
Risposta del Presidente Ordine dei Medici di Trieste
Lâintervento
Ordine dei Medici: provvedimenti e sanzioni scattano solo dopo un lungo iter fissato dalla legge.
In qualitĂ di presidente dellâOrdine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Trieste mi vedo costretto a rispondere alla segnalazione apparsa sul quotidiano âIL PICCOLOâ del 26 marzo 2009. Eâ doveroso ricordare che lâOrdine è un ente ausiliario dello Stato ed è chiamato a vigilare sullâoperato dei propri iscritti.
In Italia per esercitare la professione medica è necessaria lâiscrizione allâalbo professionale, iscrizione che obbliga alla conoscenza e al rispetto del Codice Deontologico.
LâOrdine pertanto interviene nei casi in cui un iscritto contravviene agli articoli del Codice Deontologico.
In tal caso viene istruita una pratica, viene convocato il collega interessato dal procedimento che ha la possibilitĂ di visionare la medesima, presentare le proprie controdeduzioni e sostenere un contradditorio di fronte alla Commissione Medica, organo di cui fanno parte i medici eletti dagli stessi iscritti in seno al Consiglio direttivo dellâOrdine.
Nel contradditorio il medico può farsi assistere da un legale di fiducia.
Concluso il contradditorio la Commissione medica delibera lâeventuale sanzione da irrogare allâiscritto in misura proporzionale alla gravitĂ del fatto commesso.
Il medico destinatario della sanzione può infine ricorrere avverso la decisione dellâOrgano di disciplina ordinistico innanzi alla Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie (CCE-PS), con sede presso il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, che valuta le motivazioni della stessa, lâoperato della Commissione locale e si pronuncia per confermare, ridurre o annullare la sanzione irrogata.
Fino a che il provvedimento non supera tutte queste fasi, la sanzione non diventa esecutiva. La procedura garantisce la massima trasparenza ed è comune a tutte le categorie professionali ordinistiche.
Ricordo per completezza che lâarticolo 13 del Codice Deontologico recita: omissis âle prescrizioni e i trattamenti devono essere ispirati ad aggiornate e sperimentate acquisizioni scientificheâŚâ ed ancora: âsono vietati lâadozione e la diffusione di terapie e di presidi diagnostici non provati scientificamente o non supportati da adeguata sperimentazione e documentazione clinico-scientifica, nonchĂŠ di terapie segreteâ omissis
Nel caso in oggetto lâOrdine ha rispettato tutte le procedure previste dallâOrdinamento vigente nel rispetto delle norme del Codice Deontologico.
Claudio Pandullo
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Pubblicato da âIl Piccoloâ, 19 aprile 2009
Lettera aperta al Presidente dellâOrdine dei Medici di Trieste
Gent.mo dott. Claudio Pandullo,
la ringraziamo per la sollecita risposta alla nostra segnalazione, pubblicata su âIL PICCOLOâ il 31 marzo u.s.
Ci dispiace dover proseguire il dialogo attraverso questo quotidiano che, dâaltra parte, è lâunico che ci ha permesso di far sentire la nostra voce.
Non sarĂ certo sorpreso nellâapprendere che i pazienti e i sostenitori del dott. Nacci sono ben al corrente di quanto prescrive il Codice Deontologico e dellâiter procedimentale necessario ad addivenire ad una pronuncia definitiva del provvedimento emesso dallâOrdine, cosĂŹ come delle vicissitudini che hanno determinato la sua sospensione (e ciò in ordine al fatto che ha dovuto in qualche modo giustificare lâobbligata cessazione della sua attivitĂ ai suoi pazienti, che hanno continuato a rivolgergli pressanti richieste di aiuto).
Niente di nuovo quindi è stato scritto nel Suo articolo, che in realtĂ si è rivelato nullâaltro che una esposizione acritica delle procedure previste dallâOrdinamento vigente nel rispetto delle norme del Codice Deontologico.
La questione però è unâaltra, e â per correttezza nei confronti dei tanti lettori che, altrimenti, hanno giustamente diritto di ritenere motivato un provvedimento disciplinare cosĂŹ gravoso e che in fin dei conti colpisce soprattutto i pazienti â va valutata nel merito, anche a ragione del fatto che non solo lâultimo libro del dott. Nacci (âDiventa Medico di Te stessoâ, 3° ed., Supermercato del Libro, Treviso 2008, in vendita presso la libreria Borsatti di Trieste e che ben illustra e documenta la terapia da lui proposta) â è stato premiato motu proprio dallâAssociazione per la Promozione della Ricerca Mare Nostrum di Wildon (Graz); non solo al dott. Nacci è stato conferito il Sigillo Trecentesco da parte della cittĂ di Trieste e di quello della cittĂ di Padova in riconoscimento del suo appassionato impegno nello studio e nella ricerca scientifica; ma il suo lavoro è anche stato tradotto e messo in rete (internet) dalla National Health Federation degli Stati Uniti (https://thenhf.com) e premiato il 30 ottobre 2008, nellâAula Magna dellâUniversitĂ di Padova, dal Rettore e dal Senato Accademico.
Procediamo quindi con ordine ad analizzare quanto riportato nellâarticolo di risposta alla nostra segnalazione del 26/3 u.s.
1) ânel contradditorio il medico può farsi assistere da un legale di sua fiduciaâ:
Nel caso specifico al difensore di fiducia (avv. A.S.) del dott. Nacci NON è stato permesso di parlare, in violazione di quanto previsto dal Codice Deontologico e affermato dalla Corte di Cassazione (v. sentenza Cass. S.U. , n. 4630 del 7.5.1998). Dâaltra parte lo stesso art. 165 c.p.c. stabilisce che lâattore (e, a norma del successivo art. 166 c.p.c. , il convenuto) deve costituirsi in giudizio a mezzo del procuratore o personalmente;
2) âeventuale sanzione da irrogare allâiscritto in misura PROPORZIONALE alla gravitĂ del fatto commesso âŚâ:
una sospensione di 6 mesi per aver il dott. Nacci omesso di far firmare due consensi informati da altrettanti pazienti ci sembra un provvedimento inaccettabile (tanto piĂš che un consenso è stato semplicemente firmato in ritardo); sappiamo bene che sia prassi abbastanza comune sottoporre i pazienti ai piĂš svariati trattamenti terapeutici/diagnostici senza far firmare alcunchĂŠ (basti guardare alla casistica giurisprudenziale !): non ci consta che tutti questi medici abbiano avuto procedimenti e sospensioni da parte dei rispettivi Ordini; oltretutto dal comportamento omissivo del dott. Nacci non è derivato alcun danno, al di lĂ del fatto che, in base alla legge italiana, il consenso, al di fuori di specifici casi previsti per legge, non necessita della forma scritta. Va ribadito che il diritto costituzionalmente garantito del paziente di autodeterminarsi con riguardo alle proprie scelte sanitarie è assoluto. Inoltre la Corte di Cassazione (sent. n. 301/2001) ribadisce la libertĂ terapeutica del medico, mancando lâarte medica, per sua natura, di protocolli scientifici a base matematica. E se il punto è che il dott. Nacci reputa controindicata, al fine del successo della terapia da lui suggerita, la chemioterapia, allora è il medico che ha proposto tale cura a doversi procurare il consenso informato con il rifiuto del paziente a sottoporsi alla stessa;
3) âle prescrizioni e i trattamenti devono essere ispirati ad aggiornate e sperimentate acquisizioni scientificheâ:
a nostro parere è stata messa in dubbio la validitĂ scientifica dei âcrismi scientificiâ solo nel tentativo di rafforzare la motivazione di un provvedimento abnormemente severo, tantâè vero che le prove cliniche della validitĂ della terapia (in possesso del medico che, per oltre 7 anni, ha preso in cura diversi pazienti e che, tra lâaltro, hanno ben dichiarato in piĂš occasioni a diversi sanitari di essere sottoposti alla âsuaâ cura metabolica senza che venissero presi provvedimenti di alcun genere) sono documentate da oltre 1.600 casi clinici pubblicati in precedenti lavori scientifici su riviste mediche ufficiali da diversi medici, oltre che basati su statistiche di sopravvivenza ben documentate.
Quindi riformuliamo le domande: perchÊ al dott. Nacci è stato precluso il diritto di esercitare la sua professione, con circa 40 pazienti già in carico con regolare consenso informato scritto?
Come può oggi il dott. Nacci conformarsi a quanto previsto dallâart. 23 del Codice Deontologico in base al quale âil medico deve garantire al cittadino la continuitĂ delle cureâ quando è evidente che non è possibile procedere ad una sua sostituzione in quanto in Italia non vi sono altri medici a praticare questo tipo di terapia ? Quali sono gli studi scientifici e quali sono le statistiche di guarigione che fanno assurgere il trattamento chemioterapico a terapia convenzionale dâeccellenza nel trattamento dei tumori e che dovrebbero quindi far propendere per tale approccio terapeutico?
Nel rispondere ai quesiti posti, contiamo sulla coscienza della categoria medica ed in particolare vogliamo richiamare il giuramento di Ippocrate cui ogni medico ha fatto voto : ââŚdi perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dellâuomo e il sollievo della sofferenzaâŚdi rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioniâŚ.di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico, tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispettoâŚâ
Ringraziamo per la cortese attenzione ed inviamo distinti saluti









