I bambini sono la risorsa piĂš preziosa della terra.
Un genitore lo sa bene, perchĂŠ ĂŠ il custode e amministratore di questo bene inestimabile.
Vivo la mia quotidianitĂ come tale e come me, ogni papĂ , impara presto a far fronte a un'intesa comunicativa efficace con il proprio figlio.
A volte non sono sufficienti le parole, come nel caso dei bimbi con grave disturbo dello spettro autistico.
La comunicazione non verbale, fatta per lo piĂš da tocchi, gesti e sguardi, diventa fondamentale per capire stati d'animo, comprendere i bisogni, interpretare i disagi e i problemi.
Mi Ê capitato di valutare di recente un bimbo autistico di 8 anni. Il padre che lo accompagnava doveva sottoporsi al trattamento e mi ha colpito molto ciò che mi ha detto prima di compilare il formulario. Il figlio non parla come tanti bambini con il suo problema e il padre non sapeva se fosse stato in grado di dare un valore di frequenza e intensità ai disturbi del figlio, escludendo per il bimbo un eventuale trattamento.
Feci capire al papĂ che questo non sarebbe stato un problema qualora lui si fosse soffermato a rivedere e ripercorrere il loro naturale viversi nella quotidianitĂ , al loro intendersi, al loro guardarsi, ovvero al loro essere semplicemente padre e figlio.
Ă bene chiarire che la correzione dell'atlante non cura il disturbo dello spettro autistico, ma anche in questo caso ĂŠ utile per mettere nelle condizioni il corpo di autoregolarsi a seguito di questa disfunzione.
Avendo un po' di tempo a disposizione ho valutato il bimbo e confermato il sospetto di disallineamento della prima vertebra cervicale.
Ho eseguito una breve seduta a scopo conoscitivo e preparatorio cosĂŹ da misurare la tolleranza della vibro-risonanza emessa dagli strumenti, costituita da leggeri passaggi sul collo in modo tale da rilassare la muscolatura e abituarlo a questa nuova sensazione.
Per il bimbo, che ha ben sopportato questo piccolo test, è stato predisposto il trattamento di riallineamento dell'Atlante.
Davide Colombo, specialista dell'Atlante
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