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Le autopsie rivelano che i tumoriâŚ
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Sei libero di rimanere sofferente, sei libero di essere malato, sei libero di farti curare come preferisci, sei libero di rovinarti con i farmaci, sei libero di credere a chi vuoi, sei anche libero di farti infinocchiare, sei libero di collezionare tutte le malattie che vuoi, sei libero di rovinarti come preferisci, sei anche libero di rimanere ignorante sul come funzionano le cose. Ma per favore...
...dopo esserti preso tutte le libertĂ che volevi, non venire in questo forum a scrivere le solite sciocchezze, basate su preconcetti e pregiudizi, solo per il fatto che non seguiamo la corrente e la pensiamo in modo differente.
Sei un essere libero⌠sei libero di scegliere se far spiccare il volo
ai tuoi ragionamenti o tenere le tue idee intrappolate in una scatola.
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Le autopsie rivelano che i tumoriâŚ
Luigi De Marchi, psicologo clinico e sociale, autore di numerosi saggi conosciuti a livello internazionale, parlando con un amico anatomo-patologo del Veneto sui dubbi dellâutilitĂ delle diagnosi e delle terapie anti-tumorali, si sentĂŹ rispondere: ÂŤSĂŹ, anchâio ho molti dubbi. Sapessi quante volte, nelle autopsie sui cadaveri di vecchi contadini delle nostre valli piĂš sperdute ho trovato tumori regrediti e neutralizzati naturalmente dallâorganismo: era tutta gente che era guarita da sola del suo tumore ed era poi morta per altre cause, del tutto indipendenti dalla patologia tumoraleÂť[1].
ÂŤSe la tanto conclamata diffusione delle patologie cancerose negli ultimi decenni â si chiese Luigi De Marchi â in tutto lâOccidente avanzato fosse solo unâillusione ottica, prodotta dalla diffusione delle diagnosi precoci di tumori che un tempo passavano inosservati e regredivano naturalmente? E se il tanto conclamato incremento della mortalitĂ da cancro fosse solo il risultato sia dellâangoscia di morte prodotta dalle diagnosi precoci e dal clima terrorizzante degli ospedali, sia della debilitazione e intossicazione del paziente prodotte dalle terapie invasive, traumatizzanti e tossiche della Medicina ufficiale. Insomma, se fosse il risultato del blocco che lâangoscia della diagnosi e i danni delle terapie impongono ai processi naturali di regressione e guarigione dei tumori?â.[2]
Con quanto detto da Luigi De Marchi â confermato anche da autopsie eseguite in Svizzera su cadaveri di persone morte non per malattia â si arriva alla sconvolgente conclusione che moltissime persone hanno (o avevano) uno o piĂš tumori, ma non sanno (o sapevano) di averli.
In questa specifica indagine autoptica (autopsie) fatta in Svizzera, ed eseguita su migliaia di persone morte in incidenti stradali (quindi non per malattia), è risultato qualcosa di sconvolgente:
- Il 38% delle donne (tra i 40 e 50 anni) presentavano un tumore (in situ) al seno;
- Il 48% degli uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore (in situ) alla prostata;
- Il 100% delle donne e uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore (in situ) alla tiroide.[3]
Con tumore in situ sâintende un tumore chiuso, chiuso nella sua capsula, non invasivo che può rimanere in questo stadio per molto tempo e anche regredire.
Nel corso della vita è infatti ânormaleâ sviluppare tumori, e non a caso la stessa Medicina sa bene che sono migliaia le cellule tumorali prodotte ogni giorno dallâorganismo.
Queste, poi, vengono distrutte e/o fagocitate dal Sistema Immunitario, se lâorganismo funziona correttamente.
Molti tumori regrediscono o rimangono incistati per lungo tempo quando la Vis MedicratixNaturae (la forza risanatrice che ogni essere vivente possiede) è libera di agire.
Secondo la Medicina Omeopatica , la âLegge di Guarigione descrive il modo con cui tale forza vitale di ogni organismo reagisce alla malattia e ripristina la saluteâ.[4]
Cosa succede alla Legge di Guarigione, al meccanismo vitale di autoguarigione, se dopo una diagnosi di cancro la vita viene letteralmente sconvolta dalla notizia del male?
E cosa succede allâorganismo (e al Sistema Immunitario) quando viene fortemente debilitato dai farmaci?
Ulteriori dati poco conosciuti
Poco nota al grande pubblico è la vasta ricerca condotta per 23 anni dal prof. Hardin B. Jones, fisiologo dellâUniversitĂ della California, e presentata nel 1975 al Congresso di cancerologia presso lâUniversitĂ di Berkeley. Oltre a denunciare lâuso di statistiche falsate, egli prova che i malati di tumore che NON si sottopongono alle tre terapie canoniche (chemio, radio e chirurgia) sopravvivono piĂš a lungo o almeno quanto coloro che ricevono queste terapie. [5]
Il prof. Jones dimostra che le donne malate di cancro alla mammella che hanno rifiutato le terapie convenzionali mostrano una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete.[6]
Unâaltra ricerca pubblicata su The Lancet del 13/12/1975 (che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi), dimostra che la vita media di quelli trattati con chemioterapia è stata di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 120 giorni.[7]
Se queste ricerche sono veritiere, una persona malata di tumore ha statisticamente una percentuale maggiore di sopravvivenza se non segue i protocolli terapeutici ufficiali.
Con questo non si vuole assolutamente spingere le persone a non farsi gli esami, gli screening e i trattamenti oncologici ufficiali, ma si vogliono fornire semplicemente, delle informazioni che normalmente vengono oscurate, censurate e che possono, proprio per questo, aiutare la scelta terapeutica di una persona.
Ma ricordo che la scelta è sempre e solo individuale: ogni persona sana o malata che sia, deve assumersi la propria responsabilità , deve prendere in mano la propria vita. Dobbiamo smetterla di delegare il medico, lo specialista, il mago, il santone che sia, per questo o quel problema.
Dobbiamo essere gli unici artefici della nostra salute e nessun altro deve poter decidere al posto nostro.
Possiamo accettare dei consigli, quelli sĂŹ, ma niente piĂš.
I pericoli della chemioterapia
Il principio terapeutico della chemioterapia è semplice: si usano sostanze chimiche altamente tossiche per uccidere le cellule cancerose.
Il concetto che sta alla base di questo ragionamento limitato e assolutamente materialista è che alcune cellule, a causa di fattori ambientali, genetici o virali, impazziscono iniziando a riprodursi caoticamente creando delle masse (neoplasie).
La Medicina perciò tenta di annientare queste cellule con farmaci citotossici (cioè tossici per le cellule). Tuttavia, questa feroce azione mortale, non essendo in grado di distinguere le cellule sane da quelle neoplastiche (impazzite), cioè i tessuti tumorali da quelli sani, colpisce e distrugge lâintero organismo vivente.
Ci hanno sempre insegnato che lâunica cura efficace per i tumori è proprio la chemioterapia, ma si sono dimenticati di dirci che queste sostanze di sintesi sono dei veri e propri veleni. Solo chi ha provato sulla propria pelle le famose iniezioni sa cosa voglio dire.
ÂŤIl fluido altamente tossico veniva iniettato nelle mie vene. Lâinfermiera che svolgeva tale mansione indossava guanti protettivi perchĂŠ se soltanto una gocciolina del liquido fosse venuta a contatto con la sua pelle lâavrebbe bruciata. Non potei fare a meno di chiedermi: âSe precauzioni di questo genere sono richieste allâesterno, che diamine sta avvenendo nel mio organismo?â. Dalle 19 di quella sera vomitai alla grande per due giorni e mezzo. Durante la cura persi manciate di capelli, lâappetito, la colorazione della pelle, il gusto per la vita. Ero una morta che camminavaÂť.
[ Testimonianza di una malata di cancro al seno ]
Un malato di tumore viene certamente avvertito che la chemio gli provocherĂ (forse) nausea, (forse) vomito, che cadranno i capelli, ecc.
Ma siccome è lâunica cura ufficiale riconosciuta, si devono stringere i denti e firmare il consenso informato, cioè si sgrava lâAzienda Ospedaliera o la Clinica Privata da qualsiasi problema e responsabilitĂ .
Le precauzioni del personale infermieristico che manipolano le sostanze chemioterapiche appena lette nella testimonianza, non sono una invenzione. LâIstituto Superiore di SanitĂ italiano ha fatto stampare un fascicolo dal titolo âEsposizione professionale a chemioterapici antiblasticiâ per tutti gli addetti ai lavori, cioè per coloro che maneggiano fisicamente le fiale per la chemio (di solito infermieri professionali e/o medici). Fiale che andranno poi iniettate ai malati.
Alla voce Antraciclinici (uno dei chemioterapici usati) câè scritto che dopo la sua assunzione può causare: âStomatite, alopecia e disturbi gastrointestinali sono comuni ma reversibili. La cardiomiopatia, un effetto collaterale caratteristico di questa classe di chemioterapici, può essere acuta (raramente grave) o cronica (mortalitĂ del 50% dei casi). Tutti gli antraciclinici sono potenzialmente mutageni e cancerogeniâ.[8]
Alla voce Procarbazina (un altro dei chemioterapici usati) câè scritto che dopo la sua assunzione può causare: âEâ cancerogena, mutagena e teratogena (malformazione nei feti) e il suo impiego è associato a un rischio del 5-10% di leucemia acuta, che aumenta per i soggetti trattati anche con terapia radianteâ.
In un altro documento, sempre del Ministero della SanitĂ (Dipartimento della Prevenzione â Commissione Oncologica Nazionale) dal titolo âLinee-guida per la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente sanitarioâ (documento pubblicato dalle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano) câè scritto: âUno dei rischi rilevati nel settore sanitario è quello derivante dallâesposizione ai chemioterapici antiblastici. Tale rischio è riferibile sia agli operatori sanitari, che ai pazientiâ.
Qui si parla espressamente dei rischi per operatori e pazienti.
Il documento continua dicendo: âNonostante numerosi chemioterapici antiblastici siano stati riconosciuti dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) e da altre autorevoli Agenzie internazionali come sostanze sicuramente cancerogene o probabilmente cancerogene per lâuomo, a queste sostanze non si applicano le norme del Titolo VII del D.lgs n. 626/94 âProtezione da agenti cancerogeniâ. Infatti, trattandosi di farmaci, non sono sottoposti alle disposizioni previste dalla Direttiva 67/548/CEE e quindi non è loro attribuibile la menzione di R45 âPuò provocare il cancroâ o la menzione R49 âPuò provocare il cancro per inalazioneââ.
Quindi queste sostanze, nonostante provochino il cancro, non possono essere etichettate come cancerogene (R45 e R49) semplicemente perchĂŠ sono considerate âfarmaciâ.
Questa informazione è molto interessante.
Andiamo avanti: âNella tabella 1 [vedi sotto, ndA] è riportato un elenco, non esaustivo, dei chemioterapici antiblastici che sono stati classificati dalla IARC nel gruppo âcancerogeni certi per lâuomoâ e nel gruppo âcancerogeni probabili per lâuomoâ. LâAgenzia è arrivata a queste definizioni prevalentemente attraverso la valutazione del rischio âsecondo tumoreâ che nei pazienti trattati con chemioterapici antiblastici può aumentare con lâaumento della sopravvivenza. Infatti, nei pazienti trattati per neoplasia è stato documentato lo sviluppo di tumori secondari non correlati con la patologia primitivaâ.
Tabella 1
Cancerogeni per lâuomo: Butanediolo dimetansulfonato (Myleran) â Ciclofosfamide â Clorambucil â 1(2-Cloretil)-3(4-metilcicloesil)-1-nitrosurea (Metil-CCNU) â Melphalan â MOPP (ed altre miscele contenenti alchilanti) â N,N-Bis-(2-cloroetil)-2-naftilamina (Clornafazina) â Tris(1-aziridinil)fosfinsolfuro (Tiotepa)
Probabilmente cancerogeni per lâuomo: Adriamicina â Aracitidina â 1(2-Cloroetil)-3-cicloesil-1nitrosurea (CCNU) â Mostarde azotate â Procarbarzina
Certamente si tratta di un elenco incompleto perchĂŠ, sfogliando una trentina di bugiardini di chemioterapici, mancano diverse molecole cancerogene per ammissione stessa dei produttori.
In conclusione, il documento sulle âlinee guidaâ riporta alla voce âSmaltimentoâ: âTutti i materiali residui dalle operazioni di manipolazione dei chemioterapici antiblastici (mezzi protettivi, telini assorbenti, bacinelle, garze, cotone, fiale, flaconi, siringhe, deflussori, raccordi) devono essere considerati rifiuti speciali ospedalieri. Quasi tutti i chemioterapici antiblastici sono sensibili al processo di termossidazione (incenerimento), per temperature intorno ai 1000-c La termossidazione, pur distruggendo la molecola principale della sostanza, può comunque dare origine a derivati di combustione che conservano attivitĂ mutagena. Ă pertanto preferibile effettuare un trattamento di inattivazione chimica (ipoclorito di sodio) prima di inviare il prodotto ad incenerimento. Le urine dei pazienti sottoposti ad instillazioni endovescicali dovrebbero essere inattivate prima dello smaltimento, in quanto contengono elevate concentrazioni di principio attivoâ.
Queste sostanze, che vengono sistematicamente iniettate nei malati, anche se incenerite a1000°C âconservano attivitĂ mutagenaâ.
Ma che razza di sostanze chimiche sono mai queste?
La spiegazione tra poche righe.
Lâamara conclusione, che si evince dallâIstituto Superiore di SanitĂ , è che lâoncologia moderna per curare il cancro utilizza delle sostanze chimiche che sono cancerogene (provocano il cancro),mutagene (provocano mutazioni genetiche) e teratogene (provocano malformazioni nei discendenti).
Câè qualcosa che non torna: perchĂŠ ad una persona sofferente dal punto di vista fisico, psichico e morale, debilitata e sconvolta dalla malattia, vengono iniettate sostanze cosĂŹ tossiche?
Questo apparente controsenso â se non si abbraccia lâidea che qualcuno ci sta coscientemente avvelenando â si spiega nella visione riduzionista e totalmente materialista che ha la Medicina , ma questo è un argomento che affronteremo piĂš avanti.
In Appendice sono stati pubblicati alcuni degli effetti collaterali (scritti nei bugiardini dalle lobby chimico-farmaceutiche che li producono) di circa trenta farmaci chemioterapici.
Uno per tutti: lâantineoplastico denominato AlkeranÂŽ (50 mg/10 ml: polvere e solvente per soluzione iniettabile che contiene come eccipiente: âacido cloridricoâ) della GlaxoSmithKline. âUn alchilante analogo alla mostarda azotataâ. Alchilante è un farmaco capace di combinarsi con gli elementi costitutivi della cellula provocandone la sua alterazione.[9]
Dal bugiardino si evince che questa sostanza chimica (usata nei malati tumorali), oltre a provocare la leucemia acuta (âè leucemogeno nellâuomoâ), causa difetti congeniti nella prole dei pazienti trattati.
Alla voce âEliminazioneâ, viene confermato quanto riportato sopra: âLâeliminazione di oggetti taglienti, quali aghi, siringhe, set di somministrazione e flaconi deve avvenire in contenitori rigidi etichettati con sigilli appropriati per il rischio.
Il personale coinvolto nellâeliminazione (dellâAlkeran) deve adottare le precauzioni necessarie ed il materiale deve essere distrutto, se necessario, mediante incenerimentoâ.
Incenerimento, come abbiamo letto prima, alla temperatura di 1000-1200 gradi!
La spiegazione è che queste sostanze sono analoghe alle âmostarde azotateâ.
Il sito del Ministero della Salute italiano, alla voce âEmergenze Sanitarieâ, si esprime cosĂŹ: âLe mostarde azotate furono prodotte per la prima volta negli anni â20 e â30 come potenziali armi chimiche. Si tratta di agenti vescicatori simili alle mostarde solforate che si presentano in diverse forme e possono emanare un odore di pesce, sapone o frutta. Sono note anche con la rispettiva designazione militare HN-1, HN-2 e HN-3. Le mostarde azotate sono fortemente irritanti per pelle, occhi e apparato respiratorio. Sono in grado di penetrare nelle cellule in modo molto rapido e di causare danni al sistema immunitario e al midollo osseo (âŚ) che si manifestano giĂ dopo 3-5 giorni dallâesposizione, che causano anche anemia, emorragie e un maggiore rischio di infezioni. Quando questi effetti si presentano in forma grave, possono condurre alla morteâ.[10]
Per âcurareâ il tumore oggi vengono utilizzati degli âagenti vescicantiâ: prodotti militari usati nelle guerre chimiche.
Anche se la âguerra al cancroâ viene portata avanti con ogni mezzo dallâestablishment, ritengo che ci sia un limite a tutto.
Mi asterrò dal recar danno e offesa.
Non somministrerò ad alcuno,
neppure se richiesto, un farmaco mortale.
[ Giuramento di Ippocrate ]
Marcello Pamio â tratto da âCancro Spa: leggere attentamente le avvertenzeâ
[1] Medicina kaput col mito del placebo?, Luigi De Marchiwww.luigidemarchi.it/innovazioni/educazione/articoli/01_medicinakaput.html
[2] Idem
[3] Conferenza âMedicalizzazione della vita e comunicazione sanitariaâ del Dottor Gianfranco Domenighetti â giĂ Direttore sanitario del Canton Ticino â tenuta il 22 novembre 2008 al VIII° Congresso nazionale di medicina omeopatica di Verona.
[4] âApproccio metodologico allâomeopatiaâ, Dottor Roberto Gava, farmacologo e tossicologo, ed. Salus Infirmorum, Padova
[5] âIl tradimento della medicinaâ, Alberto Mondini
[6] Idem
[7] Idem
[8] Per mutageno si intende ogni agente chimico o fisico che agisce sui cromosomi alterandone lâinformazione genetica. Per cancerogeno si intende ogni sostanza capace di produrre il cancro.
[9] Gli alchilanti agiscono direttamente sul DNA di qualsiasi tipo di cellula senza specificitĂ . Possono intervenire sulle basi del DNA oppure rompendo lâintera molecola di DNA o ancora bloccando la trascrizione o la duplicazione. Lâazione principale di un alchilante consiste però nel formare un legame trasversale tra due eliche complementari di DNA che porta alla rottura della catena polinucleotidica. Quindi, il DNA viene danneggiato e non è piĂš in grado di duplicarsi e completare la sintesi proteica.
[10] âMostarde azotateâ, âEmergenzeâ, tratto dal sito del Ministero della Salute
ÂŤSe la tanto conclamata diffusione delle patologie cancerose negli ultimi decenni â si chiese Luigi De Marchi â in tutto lâOccidente avanzato fosse solo unâillusione ottica, prodotta dalla diffusione delle diagnosi precoci di tumori che un tempo passavano inosservati e regredivano naturalmente? E se il tanto conclamato incremento della mortalitĂ da cancro fosse solo il risultato sia dellâangoscia di morte prodotta dalle diagnosi precoci e dal clima terrorizzante degli ospedali, sia della debilitazione e intossicazione del paziente prodotte dalle terapie invasive, traumatizzanti e tossiche della Medicina ufficiale. Insomma, se fosse il risultato del blocco che lâangoscia della diagnosi e i danni delle terapie impongono ai processi naturali di regressione e guarigione dei tumori?â.[2]
Con quanto detto da Luigi De Marchi â confermato anche da autopsie eseguite in Svizzera su cadaveri di persone morte non per malattia â si arriva alla sconvolgente conclusione che moltissime persone hanno (o avevano) uno o piĂš tumori, ma non sanno (o sapevano) di averli.
In questa specifica indagine autoptica (autopsie) fatta in Svizzera, ed eseguita su migliaia di persone morte in incidenti stradali (quindi non per malattia), è risultato qualcosa di sconvolgente:
- Il 38% delle donne (tra i 40 e 50 anni) presentavano un tumore (in situ) al seno;
- Il 48% degli uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore (in situ) alla prostata;
- Il 100% delle donne e uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore (in situ) alla tiroide.[3]
Con tumore in situ sâintende un tumore chiuso, chiuso nella sua capsula, non invasivo che può rimanere in questo stadio per molto tempo e anche regredire.
Nel corso della vita è infatti ânormaleâ sviluppare tumori, e non a caso la stessa Medicina sa bene che sono migliaia le cellule tumorali prodotte ogni giorno dallâorganismo.
Queste, poi, vengono distrutte e/o fagocitate dal Sistema Immunitario, se lâorganismo funziona correttamente.
Molti tumori regrediscono o rimangono incistati per lungo tempo quando la Vis MedicratixNaturae (la forza risanatrice che ogni essere vivente possiede) è libera di agire.
Secondo la Medicina Omeopatica , la âLegge di Guarigione descrive il modo con cui tale forza vitale di ogni organismo reagisce alla malattia e ripristina la saluteâ.[4]
Cosa succede alla Legge di Guarigione, al meccanismo vitale di autoguarigione, se dopo una diagnosi di cancro la vita viene letteralmente sconvolta dalla notizia del male?
E cosa succede allâorganismo (e al Sistema Immunitario) quando viene fortemente debilitato dai farmaci?
Ulteriori dati poco conosciuti
Poco nota al grande pubblico è la vasta ricerca condotta per 23 anni dal prof. Hardin B. Jones, fisiologo dellâUniversitĂ della California, e presentata nel 1975 al Congresso di cancerologia presso lâUniversitĂ di Berkeley. Oltre a denunciare lâuso di statistiche falsate, egli prova che i malati di tumore che NON si sottopongono alle tre terapie canoniche (chemio, radio e chirurgia) sopravvivono piĂš a lungo o almeno quanto coloro che ricevono queste terapie. [5]
Il prof. Jones dimostra che le donne malate di cancro alla mammella che hanno rifiutato le terapie convenzionali mostrano una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete.[6]
Unâaltra ricerca pubblicata su The Lancet del 13/12/1975 (che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi), dimostra che la vita media di quelli trattati con chemioterapia è stata di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 120 giorni.[7]
Se queste ricerche sono veritiere, una persona malata di tumore ha statisticamente una percentuale maggiore di sopravvivenza se non segue i protocolli terapeutici ufficiali.
Con questo non si vuole assolutamente spingere le persone a non farsi gli esami, gli screening e i trattamenti oncologici ufficiali, ma si vogliono fornire semplicemente, delle informazioni che normalmente vengono oscurate, censurate e che possono, proprio per questo, aiutare la scelta terapeutica di una persona.
Ma ricordo che la scelta è sempre e solo individuale: ogni persona sana o malata che sia, deve assumersi la propria responsabilità , deve prendere in mano la propria vita. Dobbiamo smetterla di delegare il medico, lo specialista, il mago, il santone che sia, per questo o quel problema.
Dobbiamo essere gli unici artefici della nostra salute e nessun altro deve poter decidere al posto nostro.
Possiamo accettare dei consigli, quelli sĂŹ, ma niente piĂš.
I pericoli della chemioterapia
Il principio terapeutico della chemioterapia è semplice: si usano sostanze chimiche altamente tossiche per uccidere le cellule cancerose.
Il concetto che sta alla base di questo ragionamento limitato e assolutamente materialista è che alcune cellule, a causa di fattori ambientali, genetici o virali, impazziscono iniziando a riprodursi caoticamente creando delle masse (neoplasie).
La Medicina perciò tenta di annientare queste cellule con farmaci citotossici (cioè tossici per le cellule). Tuttavia, questa feroce azione mortale, non essendo in grado di distinguere le cellule sane da quelle neoplastiche (impazzite), cioè i tessuti tumorali da quelli sani, colpisce e distrugge lâintero organismo vivente.
Ci hanno sempre insegnato che lâunica cura efficace per i tumori è proprio la chemioterapia, ma si sono dimenticati di dirci che queste sostanze di sintesi sono dei veri e propri veleni. Solo chi ha provato sulla propria pelle le famose iniezioni sa cosa voglio dire.
ÂŤIl fluido altamente tossico veniva iniettato nelle mie vene. Lâinfermiera che svolgeva tale mansione indossava guanti protettivi perchĂŠ se soltanto una gocciolina del liquido fosse venuta a contatto con la sua pelle lâavrebbe bruciata. Non potei fare a meno di chiedermi: âSe precauzioni di questo genere sono richieste allâesterno, che diamine sta avvenendo nel mio organismo?â. Dalle 19 di quella sera vomitai alla grande per due giorni e mezzo. Durante la cura persi manciate di capelli, lâappetito, la colorazione della pelle, il gusto per la vita. Ero una morta che camminavaÂť.
[ Testimonianza di una malata di cancro al seno ]
Un malato di tumore viene certamente avvertito che la chemio gli provocherĂ (forse) nausea, (forse) vomito, che cadranno i capelli, ecc.
Ma siccome è lâunica cura ufficiale riconosciuta, si devono stringere i denti e firmare il consenso informato, cioè si sgrava lâAzienda Ospedaliera o la Clinica Privata da qualsiasi problema e responsabilitĂ .
Le precauzioni del personale infermieristico che manipolano le sostanze chemioterapiche appena lette nella testimonianza, non sono una invenzione. LâIstituto Superiore di SanitĂ italiano ha fatto stampare un fascicolo dal titolo âEsposizione professionale a chemioterapici antiblasticiâ per tutti gli addetti ai lavori, cioè per coloro che maneggiano fisicamente le fiale per la chemio (di solito infermieri professionali e/o medici). Fiale che andranno poi iniettate ai malati.
Alla voce Antraciclinici (uno dei chemioterapici usati) câè scritto che dopo la sua assunzione può causare: âStomatite, alopecia e disturbi gastrointestinali sono comuni ma reversibili. La cardiomiopatia, un effetto collaterale caratteristico di questa classe di chemioterapici, può essere acuta (raramente grave) o cronica (mortalitĂ del 50% dei casi). Tutti gli antraciclinici sono potenzialmente mutageni e cancerogeniâ.[8]
Alla voce Procarbazina (un altro dei chemioterapici usati) câè scritto che dopo la sua assunzione può causare: âEâ cancerogena, mutagena e teratogena (malformazione nei feti) e il suo impiego è associato a un rischio del 5-10% di leucemia acuta, che aumenta per i soggetti trattati anche con terapia radianteâ.
In un altro documento, sempre del Ministero della SanitĂ (Dipartimento della Prevenzione â Commissione Oncologica Nazionale) dal titolo âLinee-guida per la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente sanitarioâ (documento pubblicato dalle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano) câè scritto: âUno dei rischi rilevati nel settore sanitario è quello derivante dallâesposizione ai chemioterapici antiblastici. Tale rischio è riferibile sia agli operatori sanitari, che ai pazientiâ.
Qui si parla espressamente dei rischi per operatori e pazienti.
Il documento continua dicendo: âNonostante numerosi chemioterapici antiblastici siano stati riconosciuti dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) e da altre autorevoli Agenzie internazionali come sostanze sicuramente cancerogene o probabilmente cancerogene per lâuomo, a queste sostanze non si applicano le norme del Titolo VII del D.lgs n. 626/94 âProtezione da agenti cancerogeniâ. Infatti, trattandosi di farmaci, non sono sottoposti alle disposizioni previste dalla Direttiva 67/548/CEE e quindi non è loro attribuibile la menzione di R45 âPuò provocare il cancroâ o la menzione R49 âPuò provocare il cancro per inalazioneââ.
Quindi queste sostanze, nonostante provochino il cancro, non possono essere etichettate come cancerogene (R45 e R49) semplicemente perchĂŠ sono considerate âfarmaciâ.
Questa informazione è molto interessante.
Andiamo avanti: âNella tabella 1 [vedi sotto, ndA] è riportato un elenco, non esaustivo, dei chemioterapici antiblastici che sono stati classificati dalla IARC nel gruppo âcancerogeni certi per lâuomoâ e nel gruppo âcancerogeni probabili per lâuomoâ. LâAgenzia è arrivata a queste definizioni prevalentemente attraverso la valutazione del rischio âsecondo tumoreâ che nei pazienti trattati con chemioterapici antiblastici può aumentare con lâaumento della sopravvivenza. Infatti, nei pazienti trattati per neoplasia è stato documentato lo sviluppo di tumori secondari non correlati con la patologia primitivaâ.
Tabella 1
Cancerogeni per lâuomo: Butanediolo dimetansulfonato (Myleran) â Ciclofosfamide â Clorambucil â 1(2-Cloretil)-3(4-metilcicloesil)-1-nitrosurea (Metil-CCNU) â Melphalan â MOPP (ed altre miscele contenenti alchilanti) â N,N-Bis-(2-cloroetil)-2-naftilamina (Clornafazina) â Tris(1-aziridinil)fosfinsolfuro (Tiotepa)
Probabilmente cancerogeni per lâuomo: Adriamicina â Aracitidina â 1(2-Cloroetil)-3-cicloesil-1nitrosurea (CCNU) â Mostarde azotate â Procarbarzina
Certamente si tratta di un elenco incompleto perchĂŠ, sfogliando una trentina di bugiardini di chemioterapici, mancano diverse molecole cancerogene per ammissione stessa dei produttori.
In conclusione, il documento sulle âlinee guidaâ riporta alla voce âSmaltimentoâ: âTutti i materiali residui dalle operazioni di manipolazione dei chemioterapici antiblastici (mezzi protettivi, telini assorbenti, bacinelle, garze, cotone, fiale, flaconi, siringhe, deflussori, raccordi) devono essere considerati rifiuti speciali ospedalieri. Quasi tutti i chemioterapici antiblastici sono sensibili al processo di termossidazione (incenerimento), per temperature intorno ai 1000-c La termossidazione, pur distruggendo la molecola principale della sostanza, può comunque dare origine a derivati di combustione che conservano attivitĂ mutagena. Ă pertanto preferibile effettuare un trattamento di inattivazione chimica (ipoclorito di sodio) prima di inviare il prodotto ad incenerimento. Le urine dei pazienti sottoposti ad instillazioni endovescicali dovrebbero essere inattivate prima dello smaltimento, in quanto contengono elevate concentrazioni di principio attivoâ.
Queste sostanze, che vengono sistematicamente iniettate nei malati, anche se incenerite a1000°C âconservano attivitĂ mutagenaâ.
Ma che razza di sostanze chimiche sono mai queste?
La spiegazione tra poche righe.
Lâamara conclusione, che si evince dallâIstituto Superiore di SanitĂ , è che lâoncologia moderna per curare il cancro utilizza delle sostanze chimiche che sono cancerogene (provocano il cancro),mutagene (provocano mutazioni genetiche) e teratogene (provocano malformazioni nei discendenti).
Câè qualcosa che non torna: perchĂŠ ad una persona sofferente dal punto di vista fisico, psichico e morale, debilitata e sconvolta dalla malattia, vengono iniettate sostanze cosĂŹ tossiche?
Questo apparente controsenso â se non si abbraccia lâidea che qualcuno ci sta coscientemente avvelenando â si spiega nella visione riduzionista e totalmente materialista che ha la Medicina , ma questo è un argomento che affronteremo piĂš avanti.
In Appendice sono stati pubblicati alcuni degli effetti collaterali (scritti nei bugiardini dalle lobby chimico-farmaceutiche che li producono) di circa trenta farmaci chemioterapici.
Uno per tutti: lâantineoplastico denominato AlkeranÂŽ (50 mg/10 ml: polvere e solvente per soluzione iniettabile che contiene come eccipiente: âacido cloridricoâ) della GlaxoSmithKline. âUn alchilante analogo alla mostarda azotataâ. Alchilante è un farmaco capace di combinarsi con gli elementi costitutivi della cellula provocandone la sua alterazione.[9]
Dal bugiardino si evince che questa sostanza chimica (usata nei malati tumorali), oltre a provocare la leucemia acuta (âè leucemogeno nellâuomoâ), causa difetti congeniti nella prole dei pazienti trattati.
Alla voce âEliminazioneâ, viene confermato quanto riportato sopra: âLâeliminazione di oggetti taglienti, quali aghi, siringhe, set di somministrazione e flaconi deve avvenire in contenitori rigidi etichettati con sigilli appropriati per il rischio.
Il personale coinvolto nellâeliminazione (dellâAlkeran) deve adottare le precauzioni necessarie ed il materiale deve essere distrutto, se necessario, mediante incenerimentoâ.
Incenerimento, come abbiamo letto prima, alla temperatura di 1000-1200 gradi!
La spiegazione è che queste sostanze sono analoghe alle âmostarde azotateâ.
Il sito del Ministero della Salute italiano, alla voce âEmergenze Sanitarieâ, si esprime cosĂŹ: âLe mostarde azotate furono prodotte per la prima volta negli anni â20 e â30 come potenziali armi chimiche. Si tratta di agenti vescicatori simili alle mostarde solforate che si presentano in diverse forme e possono emanare un odore di pesce, sapone o frutta. Sono note anche con la rispettiva designazione militare HN-1, HN-2 e HN-3. Le mostarde azotate sono fortemente irritanti per pelle, occhi e apparato respiratorio. Sono in grado di penetrare nelle cellule in modo molto rapido e di causare danni al sistema immunitario e al midollo osseo (âŚ) che si manifestano giĂ dopo 3-5 giorni dallâesposizione, che causano anche anemia, emorragie e un maggiore rischio di infezioni. Quando questi effetti si presentano in forma grave, possono condurre alla morteâ.[10]
Per âcurareâ il tumore oggi vengono utilizzati degli âagenti vescicantiâ: prodotti militari usati nelle guerre chimiche.
Anche se la âguerra al cancroâ viene portata avanti con ogni mezzo dallâestablishment, ritengo che ci sia un limite a tutto.
Mi asterrò dal recar danno e offesa.
Non somministrerò ad alcuno,
neppure se richiesto, un farmaco mortale.
[ Giuramento di Ippocrate ]
Marcello Pamio â tratto da âCancro Spa: leggere attentamente le avvertenzeâ
[1] Medicina kaput col mito del placebo?, Luigi De Marchiwww.luigidemarchi.it/innovazioni/educazione/articoli/01_medicinakaput.html
[2] Idem
[3] Conferenza âMedicalizzazione della vita e comunicazione sanitariaâ del Dottor Gianfranco Domenighetti â giĂ Direttore sanitario del Canton Ticino â tenuta il 22 novembre 2008 al VIII° Congresso nazionale di medicina omeopatica di Verona.
[4] âApproccio metodologico allâomeopatiaâ, Dottor Roberto Gava, farmacologo e tossicologo, ed. Salus Infirmorum, Padova
[5] âIl tradimento della medicinaâ, Alberto Mondini
[6] Idem
[7] Idem
[8] Per mutageno si intende ogni agente chimico o fisico che agisce sui cromosomi alterandone lâinformazione genetica. Per cancerogeno si intende ogni sostanza capace di produrre il cancro.
[9] Gli alchilanti agiscono direttamente sul DNA di qualsiasi tipo di cellula senza specificitĂ . Possono intervenire sulle basi del DNA oppure rompendo lâintera molecola di DNA o ancora bloccando la trascrizione o la duplicazione. Lâazione principale di un alchilante consiste però nel formare un legame trasversale tra due eliche complementari di DNA che porta alla rottura della catena polinucleotidica. Quindi, il DNA viene danneggiato e non è piĂš in grado di duplicarsi e completare la sintesi proteica.
[10] âMostarde azotateâ, âEmergenzeâ, tratto dal sito del Ministero della Salute
- Roberto delPopolo
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Re: Le autopsie rivelano che i tumoriâŚ
Gli addetti ai lavori negli ospedali oppure i medici non possono far firmare al paziente un contratto che sgrava totalmente l'azienda o l'istituzione ospedaliera da ogni responsabilità perchÊ non è legittimo. Deve invece essere scritto sul contratto che, sia il personale dell'ospedale che la direzione dell'ospedale è sgravata da ogni responsabilità se opereranno entro i limiti imposti dalla legge. E vedrete che tra poco troveremo dove hanno rotto la legge e qualche altra cosa.