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âťď¸ Schemi di vita, schemi di movimento: due aberrazioni simili
- admin2
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- Iscritto il: sabato 29 agosto 2015, 1:08
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âťď¸ Schemi di vita, schemi di movimento: due aberrazioni simili
SCHEMI DI VITA..., SCHEMI DI MOVIMENTO: DUE ABERRAZIONI SIMILI

Gli "schemi aberrati" esistono sia per quanto riguarda la postura, ma anche per quanto riguarda gli schemi mentali e relazionali.
Le abitudini, sia quelle importanti che quelle di poco conto, di fatto sono "schemi automatici"; automatismi ormai installati, ai quali deleghiamo parti della nostra vita relazionale, comportamentale, posturale e di movimento.
Ma non ce ne rendiamo conto, se non quando questi schemi vengono infranti all'improvviso..., dallâesterno. Allora si ha la sensazione di una doccia fredda e vi è una specie di risveglio.
Se invece il cambiamento di tali schemi ed abitudini, vengono proposti lentamente, in progressione, il nostro sistema nervoso e biologico, grazie alla sua plasticitĂ , si adatta.
Ă proprio unicamente per la capacitĂ plastica dei nostri sistemi agli adattamenti, che siamo sopravvissuti nei millenni; distress-adattamento-distress-adattamento...., il tutto per gradi...., sopravvivendo cosĂŹ a molte minacce.
Ma, ciò che sta accadendo ora (reclusi, respirazione mascherata, paura, repressioni, virus, mancanza di lavoro, etc.), cambiamento imposto alla velocità della luce, soprattutto perchÊ non condiviso, il nostro sistema stenta ad adeguarsi: subentrano cosÏ nevrosi, depressioni, malattie, morti premature.
Ciò è tanto forte, quanto piÚ le persone sono sensibili e per quelle che si trovano a non poter piÚ provvedere alla elementare "conquista del cibo".
Di fronte a tutto ciò, il nostro sistema limbico, per il tipo di emozioni che si trova a processare, vorrebbe agire... ma non gli è permesso, vorrebbe lavorare ma non può muoversi; ciò porta alla paralisi il nostro sistema biologico, rendendolo decisamente incapace di reagire, spingendolo verso una forma subdola di auto distruzione: "tende ad andare verso la morte per la paura di dover morire". Anche queso è un vecchio "schema biologico animale" che è installato nel nostro cervello: il freezing.
Anche la postura si comporta in modo simile: se vi è un dolore, la postura reagirĂ adattandosi, consapevole o meno. Una nota molto interessante, invece è dettata dal fatto che anche i semplici disagi o i "dolori non percepibili", abbiano lo stesso potere di aberrare la postura. Ovvero, le cosĂŹ dette "spine irritative silenti", (una malocclusione, una deglutizione viziata, un problema visivo, una cicatrice, una disbiosi intestinale, etc, che non si avvertono.), hanno il potere di imporre ânuovi schemi posturaliâ e "nuovi schemi di movimento" per evitare il disagio o il presunto dolore. In altre parole il corpo, per non soffrire ora, compensa; ovvero sposta i problemi nel futuro e non pensa alle conseguenze che una postura storta porterĂ in futuro. Lui pensa solo al fatto che ora può continuare a "funzionare", mangiare, trovare un nuovo equilibrio (anche se a fronte di una maggior spesa energetica per dove usare i compensi); tutto in automatico, pur di sopravvivere ancora..., senza dolore (che rappresenta la piĂš alta minaccia alla sopravvivenza).
Ma qualora il dolore fosse troppo importante o ci fosse la presenza di mis-match sensoriali, il sistema sarĂ disposto a bloccare ogni forma di movimento. Neppure piĂš gli schemi di movimento automatici funzioneranno, mettendo a repentaglio la sopravvivenza.
Lo schema Posturale fa come l'uomo: pensa solo alla sopravvivenza dellâadesso e non alle conseguenze delle sue azioni nel futuro. Due "atavici schemi aberrati" la cui azione, senza l'uso della consapevolezza, può seriamente minacciare la piĂš elementare forma di sopravvivenza dell'uomo.
(D. Raggi)

Gli "schemi aberrati" esistono sia per quanto riguarda la postura, ma anche per quanto riguarda gli schemi mentali e relazionali.
Le abitudini, sia quelle importanti che quelle di poco conto, di fatto sono "schemi automatici"; automatismi ormai installati, ai quali deleghiamo parti della nostra vita relazionale, comportamentale, posturale e di movimento.
Ma non ce ne rendiamo conto, se non quando questi schemi vengono infranti all'improvviso..., dallâesterno. Allora si ha la sensazione di una doccia fredda e vi è una specie di risveglio.
Se invece il cambiamento di tali schemi ed abitudini, vengono proposti lentamente, in progressione, il nostro sistema nervoso e biologico, grazie alla sua plasticitĂ , si adatta.
Ă proprio unicamente per la capacitĂ plastica dei nostri sistemi agli adattamenti, che siamo sopravvissuti nei millenni; distress-adattamento-distress-adattamento...., il tutto per gradi...., sopravvivendo cosĂŹ a molte minacce.
Ma, ciò che sta accadendo ora (reclusi, respirazione mascherata, paura, repressioni, virus, mancanza di lavoro, etc.), cambiamento imposto alla velocità della luce, soprattutto perchÊ non condiviso, il nostro sistema stenta ad adeguarsi: subentrano cosÏ nevrosi, depressioni, malattie, morti premature.
Ciò è tanto forte, quanto piÚ le persone sono sensibili e per quelle che si trovano a non poter piÚ provvedere alla elementare "conquista del cibo".
Di fronte a tutto ciò, il nostro sistema limbico, per il tipo di emozioni che si trova a processare, vorrebbe agire... ma non gli è permesso, vorrebbe lavorare ma non può muoversi; ciò porta alla paralisi il nostro sistema biologico, rendendolo decisamente incapace di reagire, spingendolo verso una forma subdola di auto distruzione: "tende ad andare verso la morte per la paura di dover morire". Anche queso è un vecchio "schema biologico animale" che è installato nel nostro cervello: il freezing.
Anche la postura si comporta in modo simile: se vi è un dolore, la postura reagirĂ adattandosi, consapevole o meno. Una nota molto interessante, invece è dettata dal fatto che anche i semplici disagi o i "dolori non percepibili", abbiano lo stesso potere di aberrare la postura. Ovvero, le cosĂŹ dette "spine irritative silenti", (una malocclusione, una deglutizione viziata, un problema visivo, una cicatrice, una disbiosi intestinale, etc, che non si avvertono.), hanno il potere di imporre ânuovi schemi posturaliâ e "nuovi schemi di movimento" per evitare il disagio o il presunto dolore. In altre parole il corpo, per non soffrire ora, compensa; ovvero sposta i problemi nel futuro e non pensa alle conseguenze che una postura storta porterĂ in futuro. Lui pensa solo al fatto che ora può continuare a "funzionare", mangiare, trovare un nuovo equilibrio (anche se a fronte di una maggior spesa energetica per dove usare i compensi); tutto in automatico, pur di sopravvivere ancora..., senza dolore (che rappresenta la piĂš alta minaccia alla sopravvivenza).
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